
Le 6.30, il treno parte verso Milano, come ogni mattina da quasi vent’anni.
Nelle orecchie (ah….l’I-Pod che invenzione per noi pendolari,,,) l’ultimo cd dei Gomez.
Guardo fuori: si susseguono le case e le risaie, i campi e le stazioni; chiudo gli occhi e si susseguono le emozioni.
Musica melodica, ma non ruffiana, leggera ma affascinante, pop nel senso migliore del termine.
Rimandi al country americano per questo gruppo inglese che cura gli arrangiamenti come fosse l’opera di un artigiano senza per questo appesantire la musica, anzi.
Immagini agresti e malinconia, colonna sonora ideale per un viaggio sempre uguale a se stesso, come se la musica entrasse dai finestrini e riempisse di gioia la carrozza.
Ed allora se guardo fuori vedo un mondo diverso.
Milano, stazione di Rogoredo, scendo in metrò ed il sogno è finito….a domani.
(Lillo Lydon, 26.05.2007)
Nelle orecchie (ah….l’I-Pod che invenzione per noi pendolari,,,) l’ultimo cd dei Gomez.
Guardo fuori: si susseguono le case e le risaie, i campi e le stazioni; chiudo gli occhi e si susseguono le emozioni.
Musica melodica, ma non ruffiana, leggera ma affascinante, pop nel senso migliore del termine.
Rimandi al country americano per questo gruppo inglese che cura gli arrangiamenti come fosse l’opera di un artigiano senza per questo appesantire la musica, anzi.
Immagini agresti e malinconia, colonna sonora ideale per un viaggio sempre uguale a se stesso, come se la musica entrasse dai finestrini e riempisse di gioia la carrozza.
Ed allora se guardo fuori vedo un mondo diverso.
Milano, stazione di Rogoredo, scendo in metrò ed il sogno è finito….a domani.
(Lillo Lydon, 26.05.2007)