
Caro DoktorP,
mi vedo costretto a scrivere la presente a causa del disgusto che provo nello scorrere l'elenco dei dischi: è una vergogna che dopo oltre 80 dischi commentati, nessuno si sia degnato di raccontare qualcosa sugli X!
"Generazionale" è il primo termine che mi viene in mente quando penso al gruppo.
Personalmente mi sento il meno indicato per parlarne, dal momento che ho snobbato il primo album alla sua uscita; e solo 3 anni più tardi, dopo aver visto la scena del camper che gira per le vie di Los Angeles, con l'omonimo brano in sottofondo, ne "Lo Stato Delle Cose", mi sono riavvicinato all'album...io, arrivista... ma questa è un'altra storia.
Non essendo degno quindi, di raccontare l'ascolto di "Los Angeles", pago il mio fìo sull'album meno di pancia del gruppo.
Nel 1987 la musica la si ascoltava su vinile e si trasportava in auto con degli strani nastri, marroni e lunghissimi, tanto che una volta aperti non si riusciva più a riavvolgerli a meno di rinuciare a qualche ora di sonno, chiamati cassette o musicassette.
Bene, la cassetta di questo disco è stata rifatta 3 volte, tanto lo ascoltavo!
Ciò premesso, la seconda considerazione che voglio fare è che non mi è ancora passata la voglia di correre quando ascolto "Surprise Surprise". Carica di energia che non ha raffronti nemmeno con l'ultimonatodiqualsiasicosa in casa Beghelli.
Il mito Exene non ha bisogno di considerazioni particolari, tanto particolare è la voce, quanto le melodie che disegna. Anche lei ha scritto la storia.
I suoni, complici sicuramente il nuovo chitarrista Tony Gilkyson (ex Lone Justice) ed il sempreverde Dave Alvin, sono da antologia del rock.
Mi piace considerarlo come l'album più "maturo" del gruppo, anche se certamente il meno innovativo. Certo, il sorriso di Billy Zoom era un'altra cosa...
Non ho detto molto del disco, lo so, ma mi viene difficile; l'ho amato, mi ha dato tante cose, mi ha accompagnato per diverso tempo, tutto sommato è una parte della mia vita e forse, ne sono geloso.
Adesso ti saluto, DoktorP, felice ed appagato per aver contribuito a colmare una lacuna grave oltre che troppo vistosa.
Ce ne sono altre, lo sappiamo, ma il tempo ci è amico...amico mio.
(NelloBaffetti 8/5/2007)
mi vedo costretto a scrivere la presente a causa del disgusto che provo nello scorrere l'elenco dei dischi: è una vergogna che dopo oltre 80 dischi commentati, nessuno si sia degnato di raccontare qualcosa sugli X!
"Generazionale" è il primo termine che mi viene in mente quando penso al gruppo.
Personalmente mi sento il meno indicato per parlarne, dal momento che ho snobbato il primo album alla sua uscita; e solo 3 anni più tardi, dopo aver visto la scena del camper che gira per le vie di Los Angeles, con l'omonimo brano in sottofondo, ne "Lo Stato Delle Cose", mi sono riavvicinato all'album...io, arrivista... ma questa è un'altra storia.
Non essendo degno quindi, di raccontare l'ascolto di "Los Angeles", pago il mio fìo sull'album meno di pancia del gruppo.
Nel 1987 la musica la si ascoltava su vinile e si trasportava in auto con degli strani nastri, marroni e lunghissimi, tanto che una volta aperti non si riusciva più a riavvolgerli a meno di rinuciare a qualche ora di sonno, chiamati cassette o musicassette.
Bene, la cassetta di questo disco è stata rifatta 3 volte, tanto lo ascoltavo!
Ciò premesso, la seconda considerazione che voglio fare è che non mi è ancora passata la voglia di correre quando ascolto "Surprise Surprise". Carica di energia che non ha raffronti nemmeno con l'ultimonatodiqualsiasicosa in casa Beghelli.
Il mito Exene non ha bisogno di considerazioni particolari, tanto particolare è la voce, quanto le melodie che disegna. Anche lei ha scritto la storia.
I suoni, complici sicuramente il nuovo chitarrista Tony Gilkyson (ex Lone Justice) ed il sempreverde Dave Alvin, sono da antologia del rock.
Mi piace considerarlo come l'album più "maturo" del gruppo, anche se certamente il meno innovativo. Certo, il sorriso di Billy Zoom era un'altra cosa...
Non ho detto molto del disco, lo so, ma mi viene difficile; l'ho amato, mi ha dato tante cose, mi ha accompagnato per diverso tempo, tutto sommato è una parte della mia vita e forse, ne sono geloso.
Adesso ti saluto, DoktorP, felice ed appagato per aver contribuito a colmare una lacuna grave oltre che troppo vistosa.
Ce ne sono altre, lo sappiamo, ma il tempo ci è amico...amico mio.
(NelloBaffetti 8/5/2007)
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