"...una stagione dell'esistenza, un patrimonio collettivo da ripercorrere, un ricordo depositato"


questo è un luogo dove si raccolgono le sensazioni suscitate dai dischi, dalla loro ricerca, al loro possesso, ai ricordi che evocano

non vogliamo parlare dei dischi, ma delle emozioni che ci hanno dato

venerdì 30 marzo 2007

HUSKER DU

Candy Apple Gray (1986, Warner Bros.)
.... le mie radici musicali sono nel cosiddetto Rock Classico …. quello databile tra il 1966 ed il 1973 e quando la musica è entrata “seriamente” nella mia vita il Punk era in qualche modo la parola che identificava quello che non mi piaceva.Un’estetica che ritenevo troppo modaiola e costruita (in fondo pure la buon’anima del caro Marco Cagnoni, da sempre fervente discotecaro che si vestiva alle medie come John Travolta nella Febbre del Sabato Sera, non appena scoppiò il fenomeno Sex Pistols entrò in aula a scuola con una spilla da balia in puro Punk Style) e musicalmente che mi disturbava (…. ma questo era anche uno degli scopi dello stile), forse perché le mie esperienze erano stati gruppi punk altamente estremi come i GERMS di Derby Crash od i CRASS, ….. preferivo l’estetica e l’attitudine più naturale, e spontanea e dotata di un approccio anti-fashion del Rock anni ’70 e dell’Heavy Metal inglese (salvo solo scoprire poi anni dopo che era un’estetica quest’ultima che doveva anche al Punk) al nichilismo di tanta musica Punk (il nichilismo di Iggy Pop però fu un’altra storia per me).…. ecco quindi che per me Punk era il nemico …. era un’altra riva di fare e vedere la musica .... però ….. c’era una volta un’epoca stupenda per la radio italiana, la metà degli anni ’80 in cui c’era Rai Stereo Uno ed il settore musicale era diretta da Pier Luigi Tabasso. La sua idea di RSU era di renderla all’avanguardia musicale suonando e diffondendo la musica di qualità (quella vera), quindi Rock in tutte le sue salse, Funk di qualità (Prince, Afrika Bambataa e non Michael Jackson), Jazz, Folk etc …. ed ecco quindi due trasmissioni che ebbero il merito di scolpire la cultura e l’immaginario musicale di tanti di noi, tra cui il sottoscritto che aveva passato i primi 5 anni di passione Rock, solamente a dipendere dalle storiche Radio Peter Flowers e Radio Popolare: MASTER, tutti i primi pomeriggi e STEREODROME alla sera.Eccomi quindi che avevo preso l’abitudine di - prima di rimettermi a studiare - mettermi a letto ed ascoltare questa trasmissione con conduttori che mi facevano morire … Rupert col suo mitico saluto ….”Iggy Pop a Tutti!!!” per esempio …. e mi ricordo che ad un certo punto, in orario di punta per la musica commerciale (h. 14.00) Master iniziò a far ruotare un pezzo di una band di cui avevo letto lodi su Rockerilla, una band che pur attirandomi beh …. per me aveva un ostacolo … erano Punk .. o meglio Post-Punk.. Erano gli Husker Du …. e Master ruotava a grande intensità due pezzi provenienti dal loro disco di allora: “Don't Want To Know If You're Lonely” e “Sorry Somehow” ….. qualcosa mi si aprì ….. non era Punk come lo immaginavo fino ad allora – anche se si sentivano le influenze – e suonavano bene …. erano precisi ed efficaci …. e le chitarre erano personali …. rollavano ed avevano dinamica …. certo, non c’erano i miei tanto amati assoli di chitarra … ma …. non era stranamente una gran perdita …. e queste melodia e queste chitarre. …. iniziarono a girarmi continuamente per la testa e riuscirono senza che me ne accorgessi a raggiungere …. dovevo prendere questo disco.Qualche settimana dopo, dopo avere passato l’esame, mi premiai e comprai il 33 …e ……. bang!!Crystal scoppiò nelle mie orecchie ….e finalmente il Punk entrò nella mia vita musicale …… non ha mai raggiunto un percentuale preponderante, ma ne sono contento ….. il tiro di Crystal mi lasciò immediatamente interdetto … perché … aveva un suo senso musicale, una sua forza …. quel riff basato su un solo accordo … tanto cattivo quanto acido ……. con quel ritornello urgente e poi … il crescendo nevrotico e schizzato finale mi faceva quasi paura …… ma poi … Don't Want To Know If You're Lonely mi rassicurava e mi ridava dinamismo …. questo disco aveva il tiro .... per me …..Candy Apple Grey per molti critici è un disco che risente molto del cambio di label dalla storica SST alla Warner Bros e secondo me ingiustamente viene etichettato come il segno di una svolta pop della band …. personalmente non ho mai capito questo abuso del termine pop (come di quello punk) che la critica fa continuamente da trent’anni ….. Candy Apple Grey non è un disco pop .... è un disco di grande Rock diretto .... figlio proprio di quel capolavoro che fu ZEN ARCADE (che conobbi molto dopo) e del suo essere vero manifesto del Post-Punk americano ….. e come ZA portatore di tante piccole gemme che sono ancora oggi una lezione di come si fa, si vive e si suona il Rock, anche quando ci sono set acustici affascinanti e conditi dalla stupenda voce di Bob Mould come "Hardly Getting Over It" o dal piano di "No Promise Have I Made" …. forse non fa gridare all’assoluto capolavoro come fu ZA, ma per me …. è speciale …. è il ricordo di un’epoca d’oro della mia crescita culturale …..di un’epoca che mi ha permesso di allargare i miei confini musicali …..La cartina di tornasole, quando iniziai a suonare con Calone e Calino & Babe, beh … Sorry Somehow fu uno dei primi pezzi suonati … .ed ero contento, veniva proprio bene … era bello suonarla ……anche quando vi inserivo un’assolo ….

(The Lawyer)

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