
Da ragazzino vivevo con il sogno dell’America, la West Coast, le comunità hippyes, l’amore libero, il no alla guerra in Vietnam, la speranza di cambiare il mondo.
C’è un disco che più di ogni altro mi porta a quegli anni, un disco stupendo, sognatore, psichedelico e lisergico, acido ma nello stesso tempo leggero come una farfalla pronta a volare via.
David Crosby al culmine dell’ispirazione, come purtroppo non sarà più, l’essenza di come la musica possa avere il potere di farti viaggiare con la mente, quasi fosse una sostanza stupefacente.
Un rifugio in cui entrare ogni volta che ne hai il bisogno, un luogo in cui andare quando hai voglia di scoprire.Una voce stupenda, capace di cantare indifferentemente il country, il soul ed il blues che si fonde perfettamente con le chitarre, quasi fosse anch’essa uno strumento e che compone bellissime ballate capaci a distanza di tanti anni di farmi venire ancora la pelle d’oca, perché poche cose come la musica ti sanno emozionare.
E l’ingenuità di quegli anni, i sogni e le speranze, riaffiorano in un brivido di malinconia.
Perché sicuramente non avrei immaginato che saremmo finiti così:una società finta dove l’unico valore è il denaro, dove ricchi figli di papà e poveri figli di operai si ritrovano nei cessi dei locali a farsi di coca per sentirsi tutti vivi, e dove le ragazze, dopo una settimana passata a guardare reality e la De Filippi, si buttano, tappate come troie, alla ricerca di un’apparizione, di una chance, per non finire in un call-center o alla cassa di un supermercato.
Speriamo che almeno non abbiano perso la voglia di sognare un mondo migliore.
(Lillo, 29.04.2007)
C’è un disco che più di ogni altro mi porta a quegli anni, un disco stupendo, sognatore, psichedelico e lisergico, acido ma nello stesso tempo leggero come una farfalla pronta a volare via.
David Crosby al culmine dell’ispirazione, come purtroppo non sarà più, l’essenza di come la musica possa avere il potere di farti viaggiare con la mente, quasi fosse una sostanza stupefacente.
Un rifugio in cui entrare ogni volta che ne hai il bisogno, un luogo in cui andare quando hai voglia di scoprire.Una voce stupenda, capace di cantare indifferentemente il country, il soul ed il blues che si fonde perfettamente con le chitarre, quasi fosse anch’essa uno strumento e che compone bellissime ballate capaci a distanza di tanti anni di farmi venire ancora la pelle d’oca, perché poche cose come la musica ti sanno emozionare.
E l’ingenuità di quegli anni, i sogni e le speranze, riaffiorano in un brivido di malinconia.
Perché sicuramente non avrei immaginato che saremmo finiti così:una società finta dove l’unico valore è il denaro, dove ricchi figli di papà e poveri figli di operai si ritrovano nei cessi dei locali a farsi di coca per sentirsi tutti vivi, e dove le ragazze, dopo una settimana passata a guardare reality e la De Filippi, si buttano, tappate come troie, alla ricerca di un’apparizione, di una chance, per non finire in un call-center o alla cassa di un supermercato.
Speriamo che almeno non abbiano perso la voglia di sognare un mondo migliore.
(Lillo, 29.04.2007)