"...una stagione dell'esistenza, un patrimonio collettivo da ripercorrere, un ricordo depositato"


questo è un luogo dove si raccolgono le sensazioni suscitate dai dischi, dalla loro ricerca, al loro possesso, ai ricordi che evocano

non vogliamo parlare dei dischi, ma delle emozioni che ci hanno dato

giovedì 11 gennaio 2007

CONCERTI: NEIL YOUNG

“Neil Young and Crazy Horse “ 9/07/2001 Brescia,Piazza Duomo
Ho aspettato tanti anni,ma il momento è arrivato. Potrò finalmente vedere dal vivo il mio idolo assoluto assieme ai Crazy Horse. Il concerto è alle 21.00 e prima suonano i Black Crowes;essendo lunedì sera penso che non ci sarà tanta gente ed invece alle 20.00 la piazza è già piena. Mi faccio largo a gomitate dopo aver abbandonato velocemente i miei compagni di viaggio ed arrivo davanti alla fine del concerto dei supporter (che colpevolmente non ho ascoltato).Alle 21.00 in punto si spengono le luci e mi batte il cuore,un ansia quasi infantile per un evento atteso una vita ed eccolo,camicione bianco e cappello da cow boy. Si comincia con “Don’t cry no tears”,ma subito dopo una inattesa “I’ve been waiting for you”. L’atmosfera è stupenda,la piazza offre un colpo d’occhio eccezionalee lui è in gran forma. Sarà una cavalcata di 3 ore con tanti dei suoi classici in un concerto prevalentemente elettrico con una parte centrale acustica : “Don’t let it bring you down”,”Long may you run”,”Hey hey,my my”,”Out on the week end”,”Like a hurricane”,”Rockin in the free world”,”Down by the river” et.Si vede che Young ed i Crazy Horse sono una cosa sola,abituati a seguirlo nelle lunghe improvvisazioni elettriche,con una energia che mai mi sarei aspettato,anzi se devo essere sincero la paura era di trovare un cantante sul viale del tramonto…sti cazzi… ed invece è sempre lui,con la fidata Old Black a tracolla,ad entusiasmare il pubblico,tra cui in prima fila un certo Bob Dylan…Confesso di aver seguito metà del concerto ad occhi chiusi,immaginandomi sul palco assieme a loro,e questo per un quarantennedeve essere o deficienza senile o adulazione fanatica,e sulle note di “Down by the river” mi sono lanciato in un paio di assoli da far rabbrividire chi mi era accanto. Alla fine,stremato ma estasiato,ho raccolto l’ultimo barlume di lucidità ed ho raggiunto i miei amici che già mi davano per disperso.Spesso tornando dai concerti,in preda all’eccitazione dell’evento,diciamo “E’ il miglior concerto che abbia mai visto”…beh questa volta è vero.Rock’n’roll can never die.
(Lillo Lydon)

1 commento:

Anonimo ha detto...

prova