
Quando alla fine degli anni ’70 esplosero i Sex Pistols ed il punk in Inghilterra, i Clash rappresentarono la parte politica rispetto al nichilismo no future del movimento.Questo disco, il primo che uscì dopo alcuni 45“ ed una serie di incendiari concerti, è quello più legato a quel suono, poichè gia’ con “London Calling” e più ancora con il triplo “Sandinista”, inizieranno una ricerca ed una riproposizione di vari generi tra cui il reggae ed il dub che li renderanno anticipatori del crossover.“London Burning”, ”I’m so bored with the Usa”, ”White riot” e tutta una serie di canzoni dai testi di lotta e di rivendicazione sociale, basate su 3 accordi, ma tanta energia e passione. E’ anche il disco che meglio rappresenta un periodo di grande fermento in campo musicale, forse l’ultimo vero movimento di rottura e di novità, da cui poi nacquero la new wave, il paisley, il garage ed il grunge. Il periodo dei 18 anni, le fanzines ed i concerti all’Odissea 2001 ed al Rolling Stones. Dei viaggi a Pavia in cerca dei nuovi dischi segnalati da Rockerilla o Claudio Sorge, dei primi filmati musicali trasmessi da Franz Di Cioccio. Oggi c’e’ Mtv e le grandi reunion : Who, Cream, Pink Floyd; Ticketone e X……ci vorrebbe un altro punk….Altro che Green Day…..(Lillo Lydon)
3 accordi. Pezzi brevi ed intensi, a sputare fuori dal punk le vene beat e rock & roll di chi le chitarre le usa sempre meglio.Musica & musica, musica & politica, musica & rabbia.Dinamite pura. (Nello Baffetti)
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