
Bentornato a casa!
Va be', sono stato un po' via, mi sono concesso il lusso di una trilogia berlinese, mi sono goduto sperimentazioni di sicuro successo, ho giocato un po' con la musica, ma adesso voglio tornare a casa.
"Chi c'è che suona bene in giro?" chiedo.
Manzanera? Troppo Roxy Music (ricordate Brian Eno?), meglio Robert Fripp. E poi anche Pete Townsend, poi c'è quel pianista di Springsteen, Roy Bittan... e tanti altri bei nomi.
OK. Ci faccio un disco e sfondo le charts! Memo: ricordarsi di fare una cover di Tom Verlaine.
Dubito che sia andata così, ma è quello che mi viene in mente pensando al "ritorno in patria" del duca bianco.
Difficile parlare di Bowie.
Difficile anche perchè di lui, tutto è già stato detto.
Personalmente ho sempre cercato di trattenere le emozioni ascoltando i suoi album, non perchè non ne dia, anzi tuttaltro, ma più semplicemente perchè sono un po' prevenuto verso questo artista che, pur grandissimo, mi ha sempre evocato immagini di personaggio "ragionato", attento al consenso, sornione, rock star intoccabile.
Per questo motivo l'ascolto di Bowie è di tipo "razionale" con alcune concessioni all'emotività, ma mai troppe.
Ma anche così, ha fatto diversi dischi che non dimenticherò mai.
Non li citerò, non ne parlerò qui, ma si sappia che la lucida longevità di questo artista gli ha permesso di "colorare" di perle il percorso musicale degli ultimi 40 anni.
La storia va vista da lontano, accettando la "distorsione temporale" negli eventi, e se guardo indietro, vedo almeno un suo capolavoro per ogni decennio. Provateci voi!
Per farla breve, il ragazzo in questione è una pietra miliare nella storia del rock; ha sempre avuto qualcosa di importante da dire ogni volta che il rock voltava pagina.
E' stato precursore, sperimentatore, transformer, riferimento fondamentale. A pensarci bene credo che Bowie sia sempre esistito.
Scary Monsters è un disco di piccole perle, musicisti ispirati quanto diversi, suoni coraggiosi, rock al rock e cenere alla cenere.
Il pezzo più bello? It's no game. Il più toccante? Kingdom come. Il più coraggioso? Fashion. La chitarra indimenticabile? Teenage wildlife. L'apologia dei suoni? Scary Monsters.
Devo continuare?
(Nello Baffetti)
Va be', sono stato un po' via, mi sono concesso il lusso di una trilogia berlinese, mi sono goduto sperimentazioni di sicuro successo, ho giocato un po' con la musica, ma adesso voglio tornare a casa.
"Chi c'è che suona bene in giro?" chiedo.
Manzanera? Troppo Roxy Music (ricordate Brian Eno?), meglio Robert Fripp. E poi anche Pete Townsend, poi c'è quel pianista di Springsteen, Roy Bittan... e tanti altri bei nomi.
OK. Ci faccio un disco e sfondo le charts! Memo: ricordarsi di fare una cover di Tom Verlaine.
Dubito che sia andata così, ma è quello che mi viene in mente pensando al "ritorno in patria" del duca bianco.
Difficile parlare di Bowie.
Difficile anche perchè di lui, tutto è già stato detto.
Personalmente ho sempre cercato di trattenere le emozioni ascoltando i suoi album, non perchè non ne dia, anzi tuttaltro, ma più semplicemente perchè sono un po' prevenuto verso questo artista che, pur grandissimo, mi ha sempre evocato immagini di personaggio "ragionato", attento al consenso, sornione, rock star intoccabile.
Per questo motivo l'ascolto di Bowie è di tipo "razionale" con alcune concessioni all'emotività, ma mai troppe.
Ma anche così, ha fatto diversi dischi che non dimenticherò mai.
Non li citerò, non ne parlerò qui, ma si sappia che la lucida longevità di questo artista gli ha permesso di "colorare" di perle il percorso musicale degli ultimi 40 anni.
La storia va vista da lontano, accettando la "distorsione temporale" negli eventi, e se guardo indietro, vedo almeno un suo capolavoro per ogni decennio. Provateci voi!
Per farla breve, il ragazzo in questione è una pietra miliare nella storia del rock; ha sempre avuto qualcosa di importante da dire ogni volta che il rock voltava pagina.
E' stato precursore, sperimentatore, transformer, riferimento fondamentale. A pensarci bene credo che Bowie sia sempre esistito.
Scary Monsters è un disco di piccole perle, musicisti ispirati quanto diversi, suoni coraggiosi, rock al rock e cenere alla cenere.
Il pezzo più bello? It's no game. Il più toccante? Kingdom come. Il più coraggioso? Fashion. La chitarra indimenticabile? Teenage wildlife. L'apologia dei suoni? Scary Monsters.
Devo continuare?
(Nello Baffetti)
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