

Emergency Third Rail Power Trip/Explosions In The Glass Palace (1983/1984, Enigma)
Ascolto terapeutico.
Occhi chiusi e tutti i tuoi sogni a portata di mano.
Occhi chiusi per cogliere atmosfere semplici ma troppo poco ascoltate.
Ti riempie la testa di gretsch-intrecci e carezze farfisa, tanto da portarti lontano; così lontano da farti dimenticare la sedia un po’ scomoda, i libri aperti, l’esame di domani, e la cenere della sigaretta che cade sulla copertina.
Poi, ti riprendi, un po’ disorientato e pensi che hai ancora tutta la notte per le 50 pagine che ti mancano.
Mattina arriverà presto e devi finire prima che sorga il sole, tu insulso Nosferatu campagnolo.
Ma non sarà una fanciulla ad accompagnarti all’alba: un barbuto professore, ignaro della tua fatica, arriverà a chiederti giusto i capitoli che hai deciso di saltare, e ti rimanderà a casa con la morte cerebrale dichiarata per i prossimi 2 giorni.
“No Easy Way Down” suona ancora sul piatto: è la chiusura perfetta per un album così.
Lascialo finire.
Lascialo finire perché non te la senti di abbassare il volume, perché non vuoi uscire da quel mondo di suoni incantati, e perché lo sai che questa, è la musica che ti piace.
Si.
No. Non lasciarlo finire!
Non lasciarlo finire, crederai che basti suonare tutti i suoi accordi per riviverlo, ma lo sai che non è così… ci provi, ed è tutto quello che puoi fare.
Ci provi. E basta.
Non lasciarlo finire. (Nello Baffetti)
Nessun commento:
Posta un commento