
Questo disco ci porta nell’inferno emotivo di Greg Dulli; un insieme di brani dalle origini molto diverse (si pensi a Bjork, John Coltrane e Nina Simone…), ma tutti rivisitati e suonati in un'unica maniera: con il cuore.Uno dei talenti più incompresi, già da molti anni sulla scena, prima con gli Afghan Wighs ed ora con i Twilight Singers, amante di tutta la black music, ma sempre suonata in chiave moderna. Un artista capace di arrivare al profondo del cuore passando per canzoni dove il livello di emozione e coinvolgimento è massimo; ogni canzone è come toccare un nervo scoperto, una piccola storia quasi sempre cantata con una passione portata all’estremo.Tutti i suoi dischi sono perle di rara bellezza e questo è il suo tributo alla musica che lui ama: ”Strange fruit” di Billie Holiday, ”A love supreme” di John Coltrane, ”Please don’t stay” di Marvin Gaye, ”Summertime” di Gorge Gershwin e addirittura “Hyperballad” di Bjork.Da ascoltare di notte con una birra in mano e gli occhi chiusi.Ci vorrebbe un “Cimitero dei dischi dimenticati”, e chi ha letto “L’ombra del vento” sa cosa voglio dire….. (Lillo Lydon)
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