
Fine luglio 1988: periodo di “grande sballo”.
La Roma, il Guru e io partiamo per le vacanze estive, meta…AMSTERDAM !Sarà anche banale, ma sempre efficace: ci aspetta una settimana di sesso, droga e rock&roll!
In un raro momento di lucidità ci rechiamo a fare acquisti, fra edifici barocchi e post-moderni le vie di Amsterdam sono affollate di gente di ogni religione e razza, i coffeeshop ammiccano ovunque così come snack-bar e birrerie sempre in happy hour sotto un cielo plumbeo che mi ricorda tanto un certo film di Scottiana memoria.
Entriamo in un negozietto anonimo di vinile d’annata, fra gli scaffali polverosi rintraccio un disco introvabile in Italia: Insideoutside dei Blue Cheer.
Al rientro dalla vacanza appena in casa per prima cosa mi dirigo verso il mio stereo estraggo il disco dalla copertina, lo posiziono sul giradischi, abbasso la puntina che inizia a gracchiare nel solco (che emozione il fruscio rassicurante del vinile purtroppo ormai andato perso).
L’album si apre con una versione superba di Satisfaction e a seguire The Hunter, rock-blues allo stato puro, amplificatori e distorsori che lacerano l’aria per più di nove minuti, il disco prosegue con pezzi originali, primitivi e minimali.
L’infuocata miscela musicale dei Blue Cheer impone un blues dalle tinte forti che mi lascia senza fiato. Per chi non la conoscesse sicuramente una rock-band da scoprire.
(Appunti, ricordi, annotazioni di MINEZ, 2006)
La Roma, il Guru e io partiamo per le vacanze estive, meta…AMSTERDAM !Sarà anche banale, ma sempre efficace: ci aspetta una settimana di sesso, droga e rock&roll!
In un raro momento di lucidità ci rechiamo a fare acquisti, fra edifici barocchi e post-moderni le vie di Amsterdam sono affollate di gente di ogni religione e razza, i coffeeshop ammiccano ovunque così come snack-bar e birrerie sempre in happy hour sotto un cielo plumbeo che mi ricorda tanto un certo film di Scottiana memoria.
Entriamo in un negozietto anonimo di vinile d’annata, fra gli scaffali polverosi rintraccio un disco introvabile in Italia: Insideoutside dei Blue Cheer.
Al rientro dalla vacanza appena in casa per prima cosa mi dirigo verso il mio stereo estraggo il disco dalla copertina, lo posiziono sul giradischi, abbasso la puntina che inizia a gracchiare nel solco (che emozione il fruscio rassicurante del vinile purtroppo ormai andato perso).
L’album si apre con una versione superba di Satisfaction e a seguire The Hunter, rock-blues allo stato puro, amplificatori e distorsori che lacerano l’aria per più di nove minuti, il disco prosegue con pezzi originali, primitivi e minimali.
L’infuocata miscela musicale dei Blue Cheer impone un blues dalle tinte forti che mi lascia senza fiato. Per chi non la conoscesse sicuramente una rock-band da scoprire.
(Appunti, ricordi, annotazioni di MINEZ, 2006)
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