
Un genio, David Byrne era un genio.....
Ricordo (?) quando uscì quest’album, i Talking Heads erano parte integrante della scena di New York legata al Cbgb e al Max’s con Television, Patti Smith, Blondie etc (e sotto lo sguardo vigile di Brian Eno che influenzerà non poco questi artisti), con questo disco virarono decisamente da un suono basato su nervosi riff di chitarra sempre senza assoli e le spigolose melodie cantate da Byrne ad un sound molto più articolato, andando a fondere elementi di musica africana, soul,funky elettrizzato alla Funkadelic sempre uniti alla sincopata voce di David Byrne.
Ascoltate a distanza di tanti anni il brano di apertura “I Zimbra” o “Life during wartime”: basso potente, andature sghembe, alti e bassi, percussioni tribali, chitarra tagliente ma solo come accompagnamento, taglia e cuci, drum’n’bass, funky, disco music, world music, un puzzle sonoro geniale e irriverente che gioca a stupire, oppure Byrne a cantare una improbabile ballata, ”Heaven”, con la voce a scatti ed il basso che quasi si sovrappone alla voce.
E per concludere il disco“Drugs”, allucinante, lenta, ipnotica, alterazione musicale che sembra girare in tondo senza meta come un labirinto.
Ho consumato di ascolti il disco, poi per alcuni anni l’ho abbandonato, adesso l’ho riscoperto, attuale e divertente, ed ancora di più lo apprezzo; è un capolavoro assoluto e molte band attuali (Franz Ferdinand, Rapture, Interpol e altre…) hanno un debito di gratitudine con i Talking Heads; che l’anno successivo avrebbero pubblicato “Remain in light”….ma questa è un’altra storia.
(Lillo Lydon)
Ricordo (?) quando uscì quest’album, i Talking Heads erano parte integrante della scena di New York legata al Cbgb e al Max’s con Television, Patti Smith, Blondie etc (e sotto lo sguardo vigile di Brian Eno che influenzerà non poco questi artisti), con questo disco virarono decisamente da un suono basato su nervosi riff di chitarra sempre senza assoli e le spigolose melodie cantate da Byrne ad un sound molto più articolato, andando a fondere elementi di musica africana, soul,funky elettrizzato alla Funkadelic sempre uniti alla sincopata voce di David Byrne.
Ascoltate a distanza di tanti anni il brano di apertura “I Zimbra” o “Life during wartime”: basso potente, andature sghembe, alti e bassi, percussioni tribali, chitarra tagliente ma solo come accompagnamento, taglia e cuci, drum’n’bass, funky, disco music, world music, un puzzle sonoro geniale e irriverente che gioca a stupire, oppure Byrne a cantare una improbabile ballata, ”Heaven”, con la voce a scatti ed il basso che quasi si sovrappone alla voce.
E per concludere il disco“Drugs”, allucinante, lenta, ipnotica, alterazione musicale che sembra girare in tondo senza meta come un labirinto.
Ho consumato di ascolti il disco, poi per alcuni anni l’ho abbandonato, adesso l’ho riscoperto, attuale e divertente, ed ancora di più lo apprezzo; è un capolavoro assoluto e molte band attuali (Franz Ferdinand, Rapture, Interpol e altre…) hanno un debito di gratitudine con i Talking Heads; che l’anno successivo avrebbero pubblicato “Remain in light”….ma questa è un’altra storia.
(Lillo Lydon)
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