"...una stagione dell'esistenza, un patrimonio collettivo da ripercorrere, un ricordo depositato"


questo è un luogo dove si raccolgono le sensazioni suscitate dai dischi, dalla loro ricerca, al loro possesso, ai ricordi che evocano

non vogliamo parlare dei dischi, ma delle emozioni che ci hanno dato

martedì 20 febbraio 2007

MARS

EP (1980)
PROLOGO: THE IMMEDIATE STAGES OF THE EROTIC Appeso al cornicione del 30° piano della torre di sinistra del Mark Trade Center l’uomo ,dal marciapiede della 27° ,sembrava una decalcomania. Erano già due minuti che era in quella posizione, i muscoli delle sue braccia avevano spasmi nevrotici, le dita erano agganciate al davanzale, le unghie, conficcate nel cemento armato, erano spezzate e sanguinanti; come zombies gli giravano per la testa le foto di un uomo maciullato sul bordo di un marciapiede, un poliziotto ne alzava la testa, era un volto conosciuto: era il suo con il naso rotto e le labbra spaccate.Allora muoveva la testa per scacciare quelle visioni e si tirava le gambe sul petto per distendere i muscoli dell’addome. Si sentiva il suono delle sirene che attraversavano la 25°, forse lo avrebbero salvato, anzi quasi sicuramente; ma invece si lasciò andare, pensò che forse era meglio così , l’occasione era propizia, mai più gli sarebbe capitata, morire così, senza sforzo e nelle orecchie il suono della macchina da scrivere; ora rimane solo una macchia di sangue sull’asfalto che l’usura delle ruote cancellerà e pezzi di unghie sul davanzale, che il vento disperderà nello smog. Ma l’urlo straziante non resterà nell’aria: è stato raccolto da un’antenna ricevente, l’antenna MARS. MARS EP Mars EP è la scritta che compare sulla front side in un rettangolo giallo circondato da uno sfondo interamente nero, nero come simbolo di una realtà oscurata da mille falsi luci di verità. CASUALITA’ La casualità della loro musica per quanto riguarda la successione dei suoni e non certo per quanto concerne l’idea di base è una vera e propria rivolta contro la cultura e il condizionamento centralizzato attraverso la demistificazione di tutti i vecchi sistemi di espressione musicale, attraverso il rifiuto del realismo, che non va però accomunato alle teorie della realtà/proiezione del pensiero ma si tratta piuttosto di realismo portato alle estreme conseguenze dall’interiorizzazione della realtà sensibile. PAURA Non è quindi una musica senza idee come è troppo facile affermare da parte di chi, cieco alle inspiegabili assurdità imposteci, racchiuso nella sua fortezza Bastioni attende l’arrivo di nemici che lo hanno già sconfitto. Nei Mars vi è la realtà posseduta di sorpresa e sottrazione della sicurezza dell’ascoltatore, in cui nasce la paura dell’inconscio. I Mars infatti sono l’affermazione della superiorità dell’inconscio come modo per combattere schemi e costrizioni. Cosa di più pauroso che scoprire di aver sempre pensato di credere senza aver mai creduto?
(Virgin, per "W Las Vegas", 1981)

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