"...una stagione dell'esistenza, un patrimonio collettivo da ripercorrere, un ricordo depositato"


questo è un luogo dove si raccolgono le sensazioni suscitate dai dischi, dalla loro ricerca, al loro possesso, ai ricordi che evocano

non vogliamo parlare dei dischi, ma delle emozioni che ci hanno dato

martedì 20 febbraio 2007

WALL OF VOODOO

Dark Continent (1981)
“Ma anche la ripugnanza e il terrore sono talvolta forme di piacere”.
Al di là della consapevolezza corrente vi è qualcosa di potente e misterioso capace di elevarci dalla cerchia di idee in cui ci muoviamo ,qualcosa che scava nella nostra carne ,che libera i nervi dal groviglio di vene e arterie ,che li strappa alla morsa del grasso e dal giogo dei muscoli per farli vibrare al suono dell’oscurità. Ma questo qualcosa non è immutabile ,è soggetto a cambiamenti di tempo e viaggia lungo la curva spaziale alla velocità dell’uomo e del suo mondo .Cambia quindi il modo di esprimere i rituali propiziatori ,di iniziare i nuovi adepti a questa potenza misteriosa che è l’inconscio : regno della paura e del buio ,nera galleria che trapassa il nostro cervello .Questa galleria è occlusa da ragnatele ,disseminata di cadaveri ,le nostre illusioni ,immersi nelle melme delle nostre paure. Tanti sono i modi per entrare in questo cunicolo : una di tali vie corre lungo il muro del voodoo .Ridgway è al comando di un sabba di stregoni che usando tutti i metodi e mezzi messi a disposizione della tecnica moderna ,te ne apre le porte. Alla batteria e alle percussioni spetta il compito di liberare i nervi e di renderli pronti a ricevere gli impulsi elettrici del synth ,del basso e della chitarra .Sotto questi impulsi i nervi scatteranno ,ritirandosi e allungandosi ,vibreranno come impazziti ,pronti a ricevere le onde acustiche sparate dalle tastiere. Il tutto avrà l’effetto delle più veloci e distruttive emozioni ,troppo veloci per provocare dolore ,ma troppo forti per non lasciare il segno .Cammineremo lungo il muro del voodoo al ritmo di “Full of tension” e di “Me and my dad” ,ci immergeremo nella foresta dei pensieri accompagnati da “Back in flesh” alla ricerca dell’entrata segreta.
(Virgin, per "W Las Vegas", 1981)

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