"...una stagione dell'esistenza, un patrimonio collettivo da ripercorrere, un ricordo depositato"


questo è un luogo dove si raccolgono le sensazioni suscitate dai dischi, dalla loro ricerca, al loro possesso, ai ricordi che evocano

non vogliamo parlare dei dischi, ma delle emozioni che ci hanno dato

giovedì 22 febbraio 2007

HUSKER DU

Zen Arcade (1984)
Velocità, tensione, paura, rabbia, disagio. Mitragliate di chitarra, uno sbarramento di fuoco che ti colpisce ovunque e non c’è spazio per i dubbi, il corpo brucia, l’anima brucia, un urlo angosciante gela l’anima. La mente pervasa dal tormento, dalla nevrosi, convulsione continua, un delirio allucinogeno che ti porta in un labirinto senza fine.
Esiste una via d’uscita?Un disco fondamentale di un gruppo fondamentale, l’essenza dell’hardcore ma anche psichedelica, prog, un certo folk-rock e ballate al limite del pop.
Una ricerca, pur nella crudezza dei suoni (il disco fu registrato praticamente in presa diretta…), della melodia.
Da qui partì il grunge, il noise, il nu-metal ed il post-hardcore.
E’ un concept album, scelta clamorosa per il genere, che racconta della vita e dei problemi di un ragazzo di periferia che scappa di casa: la paura, le debolezze, le illusioni, il senso di fallimento, la violenza, l’incompiutezza che sono le sue ma anche le nostre.
Perché tutti noi abbiamo avuto i momenti di debolezza, di noia, di dolore, quel voler urlare al mondo la nostra rabbia,il voler cambiare tutto.
Ed allora è inutile voler rivoluzionare il mondo se prima non facciamo la rivoluzione dentro noi stessi.
E la colonna sonora di questa storia è una musica senza compromessi, una rincorsa a mille all’ora, chitarre taglienti che esprimono velocità ma anche potenza, assoli che testimoniano la sofferenza e la partecipazione della band.
Dopo questo niente sarà più uguale.
E se adesso impazzite per Green Day, NoFx, Rancid beh….non sapete cosa vi siete persi….
(Lillo Lydon)

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