"...una stagione dell'esistenza, un patrimonio collettivo da ripercorrere, un ricordo depositato"


questo è un luogo dove si raccolgono le sensazioni suscitate dai dischi, dalla loro ricerca, al loro possesso, ai ricordi che evocano

non vogliamo parlare dei dischi, ma delle emozioni che ci hanno dato

sabato 10 febbraio 2007

CONCERTI: Twilight Singers & Afterhours

Twilight Singers e Afterhours. Milano, Alcatraz 10/02/2004
Mi piacciono molto gli Afterhours e stasera giocano in casa, ma lo confesso sono qui per lui, Greg Dulli, uno dei miei preferiti sin dai tempi degli Afghan Wighs.
Il locale è strapieno, ma grazie ai buoni uffici di Andrea, già collaboratore della Mescal che organizza il concerto, abbiamo 2 pass. In qualità di ospiti i Twilight Singers iniziano per primi ed io vado subito in estasi: brani dell’ultimo album, qualche classico degli Afghan ed alcune cover, rielaborate in stile Dulli. Chiaramente i suoni sono diversi che non su disco e l’ambientazione, una discoteca strapiena, non è secondo me l’ideale, me li immagino in un piccolo club dove ci sia quasi il contatto fisico.
Nonostante questo riesce lo stesso ad emozionarmi, cantando con una passione ed un trasporto incredibili, la voce sempre calda nonostante gli abusi di sigarette ed alcool, e ricrea le atmosfere degli album quasi fosse un concerto solo per me.
E quando per ben 2 volte l’impianto si blocca, lui non perde la calma e riprende a suonare senza atteggiamenti da pseudo-star o da cazzone, il pubblico, quasi tutti lì per gli Afterhours, apprezza ed io decollo.
Segue il concerto di Manuel Agnelli e soci, un po’ troppo atteggiati a idoli di casa, compresi microfono rivolto al pubblico per i cori, ma comunque sempre validi sul palco.
Il bello però viene dopo perché grazie ai pass riusciamo a salire sul palco e vedere l’ultimo pezzo di concerto a contatto con i musicisti.
Greg Dulli si aggira con bottiglie di vino e abbraccia chiunque si trovi davanti, noi compresi, e soprattutto la batte a qualunque forma di vita che assomigli ad una donna.
Ma appena imbracciata la chitarra torna il cantante di sempre e chiude il concerto assieme a Manuel con una versione di “I wanna be your dog” da brividi, compresa capriola finale sulla batteria che viene completamente distrutta.
Inimitabile.
(Lillo Lydon)

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